mariafelice
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"AJVAR"
(CREMA
PICCANTE DI MELANZANE E PEPERONI)
elaborata |
INGREDIENTI |
DESCRIZIONE |
1
kg melanzane,
1 kg peperoni carnosi gialli o rossi per dare colore,
1 peperoncino piccante,
5 bei spicchi d'aglio,
olio e aceto q.b.
sale. |
Lavare
melanzane e peperoni e così bagnati poggiarli sulla placca del forno già
caldo a 200°, dopo aver leggermente intaccato con il coltellino la buccia
delle melanzane. Tenerli nel forno per ½ ora circa, cioè fino a quando
si potrà togliere la pellicina sia ai peperoni che alle melanzane (di
solito per le melanzane ci vuole qualche minuto in più ma attenzione a
non farle "scoppiare"). Lasciare raffreddare, pelare poi gli
ortaggi e strizzarli bene dal loro liquido. Metterli nel mixer e ridurli
in poltiglia, aggiungere gli spicchi d'aglio già tritati con il
peperoncino; l'aceto, il sale e man mano l'olio mentre il robot continua a
funzionare, come si fa per la maionese. Quando tutto ha assunto una
colorazione e triturazione omogenea fermare il robot e versare in un
barattolo dall'apertura capiente per poter estrarre comodamente il
composto che viene servito in tavola assieme ai cevapcici o al bollito o
anche spalmato sui crostini. |
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SARME
(INVOLTINI DI CRAUTI)
molto elaborata |
INGREDIENTI |
DESCRIZIONE |
2
teste di cavolo trattato come i crauti,
1 kg di tritata di manzo (o vitellone),
1 kg di tritata di maiale,
1 kg di pancetta affumicata.
6 etti di cipolla,
5 spicchi d'aglio,
4 uova,
3 etti di riso originario,
olio,
passata di pomodoro,
4 dadi per brodo,
sale, pepe e peperoncino. |
Sbucciare
e tritare le cipolle quindi metterle con 3 cucchiai di olio ad appassire
lentamente in una padella coperta salandole. Tritare 4 etti di pancetta
affumicata e il carrè di maiale assieme agli spicchi di aglio in modo che
risulti un impasto fine. Mescolare accuratamente tutta la carne tritata,
aggiungere il riso, la cipolla già appassita e non bollente, le 4 uova,
sale e pepe q.b. con un pizzico di peperoncino (se piace) e farne un
impasto molto ben amalgamato. Prendere ora il cavolo e cominciare man mano
a sfogliarlo delicatamente per non rompere le foglie che devono rimanere
intere. Eventualmente, rifilare un pò in alto la nervatura centrale se è
troppo grossa. Mettere una foglia sul tagliere e poggiarvi sopra una buona
cucchiaiata dell'impasto, la quantità dipende dalla dimensione della
foglia, quindi arrotolarla su sé stessa dopo di che i lati vanno
ripiegati all'interno come un fagottino per non far fuoriuscire il
ripieno, questo lavoro riesce facilmente perché le foglie del cavolo
trattato sono dure. Intanto, nella pentola a pressione da 7 l. versare 3
cucchiai d'olio e farvi imbiondire un buon cucchiaio di maizena (che serve
a rendere più corposo il sugo), sempre mescolando aggiungere 5 l. d'acqua
nella quale saranno compresi 2 dl di passata di pomodoro. In quest'acqua
mettere a bollire i dadi da brodo e la rimanente pancetta affumicata che
verrà poi servita a fette assieme alle sarme. Questo brodo deve bollire
mentre si fanno le sarme. Quindi metterne da parte i 2/3 e nel rimanente
mettervi le sarme che debbono stare "in piedi" e ricoperte dal
brodo. Appena la pentola inizia il sibilo abbassare la fiamma al minimo
possibile e calcolare 1 ora di cottura. Ripetere lo stesso procedimento
con le rimanenti sarme (ci vogliono 3 turni di cottura) nel brodo avanzato
all'inizio. Quando saranno fredde (io le lascio tutta la notte fuori),
metterle in contenitori di plastica ben chiusi in frigo o nel congelatore. |
Senza
questo piatto, caratteristico del paese di Tata, il Natale non sarebbe
tale. Veramente nella mia infanzia non c'era ma da quando mi sono sposata ho assunto usi e
abitudini di mia suocera. Tanto più ora che lei
non c'è più.
La bontà di questo piatto, il suo gusto assolutamente
"diverso", saporoso, straniero ma non strano, vi ripagheranno di
quelle poche ore che gli avrete dedicato per la sua preparazione. Una
volta all'anno si può.
Un'ottimo sposalizio per questo piatto sono gli gnocchi di pane (knedle),
i famosi canederli, che imbevendosi del sugo delle sarme lo
restituiscono arricchito dal loro impasto. Vengono serviti in un grande piatto
da portata o addirittura nello stesso tegame, alla rustica, intercalati alle sarme e
"annegati" nel loro sugo. Provare per credere. Le teste
di cavoli-crauti sono difficili da reperire. Solo nel periodo natalizio in
alcuni - pochi - esercizi specializzati. Forse al nord sarà più facile.
Noi siamo sempre grati all'amico Nico che tutti gli anni immancabilmente
ce le procura, venendo poi a gustare le sarme dopo Capodanno, quando tiriamo fuori
dal congelatore il 2° turno. |
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ZUCCOTTO
molto elaborata |
INGREDIENTI |
DESCRIZIONE |
Una torta Maddalena già fatta (250 g
zucchero, 250 g farina, buccia di limone, sale, 6 uova, 150 g burro, 1
cucchiaio lievito in polvere), Ripieno:100 g zucchero e un pò di liquore
Cointreau (io uso alkermes) per inzuppare il dolce. Per la crema occorrono
500 g di panna liquida (invece della panna usare tranquillamente e con
maggior successo 2 buste doppie di Dolceneve Cameo), 200 g cioccolato
fondente, 200 g frutta candita mista, Cointreau oppure rhum. |
Per la torta Maddalena mescolare lo zucchero
con le 6 uova e sbattere bene perché diventi schiumoso poi unire la
farina, il burro fuso e freddo, il sale e la buccia grattugiata del
limone. Infornare a fuoco dolce per ½ ora. Fate marinare nel liquore la
frutta candita tagliata a pezzettini.
Sbattete la panna (le 2 buste) con
il latte necessario (½ l.) come da istruzione sulle buste. Grattugiate 1
etto di cioccolato e tagliate il restante a pezzettini. Unire a una metà
della panna montata la frutta candita (con tutto il liquore che ormai
sarà ben poco) e all'altra metà il cioccolato sia grattugiato che a
pezzettini. fate sciogliere 150 g di zucchero comune in ¼ di acqua,
toglietelo dal fuoco e raffreddato che sia unitevi un pò di liquore a
piacere. Tagliate la torta Maddalena in tre parti orizzontalmente, con un
coltello seghettato, dividendo due dischi a fette.
Inumidite con lo
sciroppo di zucchero e liquore le fette e il disco. Foderate con le fette
bagnate una terrina capiente di circa 2 litri o più. Versate sul fondo
prima la crema con la frutta candita poi sopra quella con il cioccolato.
Coprite tutto con il disco inzuppato.
Coprite con una pellicola e mettete
nella ghiacciaia per 24 ore. Può durare a lungo, sempre tenuto nella
ghiacciaia. Due tre ore prima di servirlo, estrarlo dalla ghiacciaia e
rivoltarlo su un piatto di portata possibilmente di metallo. Decorarlo a
piacere con mezze ciliege candite e cedro tagliato a forma di foglia ma è
bello anche "nature" senza decorazioni. |
Ho inventato una variante dello zuccotto,
dimostratasi ottima. Nella panna, invece della frutta candita e del
cioccolato ho messo ½ kg di marroni canditi a pezzetti (si acquistano
già così). La copertura del dolce è stata fatta rigorosamente con
glassa al cacao e zucchero a velo sciolti assieme con poca acqua. Di
grande effetto e buonissima. L'ho dovuta rifare dopo pochi giorni dal
Natale per la festa di Milli (3 gennaio).
Ricordo un Natale quando ci ricordammo all'ultimo minuto di tirare fuori
dalla ghiacciaia il dolce che era duro come un sasso. Mia suocera non si
scoraggiò affatto ma prese una specie di scure tagliente e si mise a
sferrare colpi allo zuccotto finchè non lo ridusse tutto a fettine.
Grande donna! |
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